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L’architettura elegante e raffinata del  “Marchese – Osteria, Mercato e Liquori”,  nel cuore di Milano crea il palcoscenico di un ristorante e cocktail bar accogliente che non ha nulla da invidiare al “gemello” di via Ripetta a Roma.

È la sfida che muove, carichi di passione ed entusiasmo, Davide Solari e Lorenzo Renzi, romani doc e già proprietari appunto dell’indirizzo capitolino, con un’amicizia nata sui banchi di scuola: i due imprenditori, esportando il brand dal prezioso palazzo ottocentesco nel centro storico della Città eterna, hanno iniziato così la nuova avventura nelle vicinanze del Teatro alla Scala, alle porte di Brera.

La grande passione che ci ha accompagnato nel costruire da zero questo nuovo spazio vocato alla sana, genuina e conviviale socialità, ci ha consentito di raggiungere questo entusiasmante traguardo dell’apertura in una città stimolante ed eclettica come Milano – avevano spiegato Davide e Lorenzo in occasione dell’opening – Qui è possibile trovare l’ambiente giusto per sentirsi come a casa, all’insegna della buona tavola e dell’allegria.

“Per trovare lo spazio idoneo ci abbiamo impiegato due anni – avevano aggiunto – Volevamo un locale nella zona centrale che rispecchiasse le nostre esigenze e, dopo tante ricerche, siamo riusciti a individuarlo. L’ambiente è ampio, 700 metri quadrati al piano strada più altri 200 nella zona magazzino, e fa parte di un contesto storico. Il Marchese Milano si trova all’interno di un palazzo dei primi del ‘900 decorato con marmi milanesi di grande pregio. Per progettarlo, invece, ci abbiamo messo pochissimo perché avevamo già le idee molto chiare sul format e sullo stile”.

Un salotto enogastronomico urbano guidato dal direttore Stefano Carnelli che, con  grande professionalità,  accoglie i clienti nei suoi spazi raffinati dal lunedì alla domenica, dalle ore 12:30 alle ore 02:00, rendendosi luogo d’elezione per qualunque occasione, dall’aperitivo del pranzo fino al dopo cena, divenendo all’occorrenza uno spazio perfetto per ogni tipologia di evento.

A dirigere l’amaro e cocktail bar de Il Marchese – da vivere dall’aperitivo al dopocena, o anche in un intrigante cocktail pairing da accompagnare al pasto – è, invece, Fabrizio Valeriani, bar manager a Roma e a Milano. Un bartender con solida esperienza che offre allo stesso tempo una miscelazione classica e sperimentale, d’avanguardia e basata sul gusto, con accostamenti che si sposano con la cucina, e cordiali, sciroppi, infusioni e fake lime tutti preparati in casa.

Tutti i cocktail proposti nella drink list sono miscelati con uno degli oltre 600 amari italiani dell’Amaro bar di Roma, che presto saranno tutti presenti anche a Milano. Tra questi, immancabile per iniziare già all’aperitivo, è l’elegante Cavaliere di Franciacorta, un cocktail Champagne base Franciacorta, con Tequila Patron, Vermouth Martini Rubino, Amaro del Capo Red, sciroppo mandarino fatto in casa, succo di lime fresco, top di Franciacorta e spray di rosa damascena. Conquista il Passion Fitz, a base Fernet Branca, succo di lime fresco, sciroppo home made di Passion fruit e Chinotto.

Il Marchese è una raffinata osteria con una filosofia culinaria dalle forti radici romane e ispirata alle ricette della tradizione che vengono alleggerite secondo un gusto contemporaneo dal cuoco Daniele Roppo.

Lo chef, fin dall’infanzia, ha avuto un importante legame sia con sua nonna, che lo ha fatto appassionare alla cucina, sia con la figura di Alberto Sordi. Ricordo la prima volta che lo incontrai, avevo sette anni. Sordi andava dal mio stesso barbiere ed ero in fila per farmi tagliare i capelli – racconta Roppo – A un certo punto appare l’Albertone nazionale e mi inizia a prendere in giro. Andava di fretta, perché lo aspettavano a Cinecittà per girare e quando mi passò davanti, mi diede pure una cinquina sull’orecchio, per farmi una specie di carezza. Poi, quando se ne andò, mi ringraziò per averlo fatto passare avanti”.

Daniele ha una passione per la gastronomia artigianale e per una cucina genuina e sincera che si concretizza nella ricerca di un prodotto sempre freschissimo e di prossimità. Come nelle vecchie osterie, si tratta direttamente con i produttori, spesso delle piccole realtà a conduzione familiare, e si sceglie solo l’ingrediente migliore.

Così, nei piatti si ritrovano dal guanciale acquistato da Re Norcino, una realtà pluripremiata e ultracentenaria di Ascoli Piceno, al pecorino di Cibaria, prodotto in altura e molto più dolce degli altri; dal baccalà pescato all’amo (per preservarlo dagli ematomi procurati della pesca con la rete) ai funghi porcini raccolti da un caro amico di Daniele sulle colline laziali; ancora, dal polpo ai gamberi fino ai calamaretti che arrivano dal Circeo e la mozzarella di bufala affumicata, di una piccola realtà produttiva di Latina. Nel menù troviamo, tra gli antipasti, la Crocchetta di bollito con la salsa verde, piatto romano e “ricetta di mia nonna – rivela il cuoco romano – nella quale faccio bollire e stracuocere il campanello e la punta di petto di manzo insieme a qualche spezia ed erba aromatica. È un piatto semplice fatto con tagli di carne poveri, dei quali mantengo anche l’acqua di cottura per ammorbidire la crocchetta. La salsa verde che accosto è quella classica che unisco a una maionese fatta in casa”.

Tra i primi in carta, oltre agli immancabili romani, un inno alla veracità all’insegna di Amatriciana, Cacio e Pepe, Carbonara e Gricia – da mangiare rigorosamente in una scenografica padella in alluminio, che viene portata al tavolo con una generosissima porzione di pasta – troviamo nelle proposte stagionali lo Gnocco fatto a mano con un ragù di rigaglie di pollo e salsiccia e il Risotto Roma-Milano allo zafferano con coda spezzata in umido e fondo di midollo. Tra i secondi, oltre al classico Filetto come i saltimbocca – un filetto di vitello con salvia e prosciutto, come vuole la ricetta dei saltimbocca alla romana, con cottura lenta e poi saltato con il fondo bruno (preparazione di tre giorni) e il vino – anche il Calamaro scottato e lardellato con broccolo romano e caramello di cipolla e il Polpo su crema di zucchine alla scapece, fiore di zucca e soia caramellata. Tra i dolci, tutti fatti in casa, un classico della pasticceria italiana è il tiramisù, in versione classica e al pistacchio.

Ogni  piatto è ispirato da questi valori: accoglienza, cura, amore, impegno mentre il tempo dal  “Marchese – Osteria, Mercato e Liquori” è scandito dai profumi, dai colori, dall’incontro con una cucina che sembra essere sempre in  festa.

Francesca Sirignani

 

PER INFORMAZIONI:

IL MARCHESE – OSTERIA, MERCATO E LIQUORI

VIA DEI BOSSI, 3 – MILANO

TEL: 02.58124986

EMAIL: prenotazioni@ilmarchesemilano.it

WWW.ILMARCHESEMILANO.IT