Posted on

Si è sempre alla ricerca di un posto originale per festeggiare il Capodanno, per provare nuovi gusti, appetitosi piatti e per saziare il nostro goloso palato. Per stuzzicare la fantasia culinaria, il ristorante Nakai di Roma, che porta lo stesso nome dello chef giapponese, è la soluzione ideale per dare il benvenuto al nuovo anno: un luogo in cui si è da subito avvolti da un’atmosfera magica e accogliente, dove gli  arredi sono essenziali ma eleganti, in legno naturale  con  tessuti nei toni dell’écru, con il verde delle piante e  con il bancone della cucina a vista.

Il Capodanno, in particolare, si festeggerà seguendo un rituale antico e di grande fascino. Servendo alcune delle pietanze in 7 scatole di legno laccato nero di varia grandezza, impilate una sull’altra, vere magic box orientali, si potranno scoprire, di volta in volta, sorprese e sapori.7 portate, 7 pietanze, 7 ingredienti beneauguranti.

Ognuno per i primissimi 7 giorni dell’anno, i più importanti per un inizio fecondo e ricco di soddisfazioni. Perché nel Paese del Sol Levante i primi momenti dopo il 31 notte sono da celebrare con grande cura.

A riproporre il suggestivo rituale nel suo locale, ideato insieme ai soci Luca Salari e Cristina Longobucco, sarà proprio lo Chef giapponese Koji Nakai che, la sera del 31 dicembre, primo Capodanno del nuovo ristorante, provvederà a inserire in ogni piatto un ingrediente kou un, portafortuna. Infatti, nella tradizione giapponese il gambero, con la sua forma arricciata ricorda il simbolo dell’infinito (ma anche la gobba degli anziani, emblema di lunga vita) e le uova di pesce sono auspicio di fecondità e numerosa discendenza. Mentre i fagioli, come le nostre lenticchie, portano longevità e ricchezza mentre la preziosa ricciola promozioni e successo  e il kumquat, con il suoi colore abbagliante, una “fortuna d’oro”.  Per non parlare del baccalà che raddoppiando il suo peso, una volta bagnato, reca abbondanza. Insieme al granchio, che con le sue grandi chele muovendosi su e giù sblocca le energie positive.

Ad accompagnare i piatti, ci sarà una vasta scelta di saké, da abbinare di volta in volta.  Il tutto all’insegna dell’armonia, principio cardine nella filosofia del locale.

 Lo Chef è così, rispettoso dello stile e delle consuetudini del Sol Levante ma, è proprio nella Capitale, che Koji Nakai ha trovato la sua strada, “affascinato dal relazionarsi amichevole e caldo dei romani”. Ecco quindi apparire in carta, accanto ai classici ravioli giapponesi niku gyoza, alla tartare di tonno rosso maguro e a una infinita varietà di nigiri sushi, anche una carbonara japanese style, con tagliolini all’uovo tirati a mano, guanciale croccante ikura e uova di merluzzo, insieme a polpette ripiene di ragù di polpo e uramaki con top di burrata, pomodori secchi e pesto di olive o perfino con il tartufo.

Anche una tempura di fiori di zucca con ripieno di cacio e pepe stupirà favorevolmente ogni ospite, una preparazione quest’ultima talmente riuscita da essere stata battezzata Armonia.

Tocchi armonici di italianità (spesso romana) in un contesto nipponico? Assolutamente sì.

“Il vivere in Italia mi ha dato più libertà, slegandomi dallo stretto rigore giapponese”, spiega lo chef Nakai. “Pur rispettando la tradizione, mi piace utilizzare anche ingredienti italiani che a casa non esistono, come ad esempio il formaggio, le olive e le acciughe… Per non parlare del pomodoro, un umami naturale al 100%. Come mi considero? Un romano-giapponese a tutti gli effetti e, infatti, i noodles all’amatriciana mi vengono benissimo…”.

Quella che attende gli ospiti è una cucina moderna, lontana dagli stereotipi, fantasiosa e autentica. Altro elemento da non sottovalutare è il vino, che non sempre è in primo piano quando si mangia sushi ma che in realtà ne esalta incredibilmente gli aromi. Nakai propone infatti una curatissima selezione di vini da abbinare ai piatti per un’esperienza stimolante a 360 gradi.

Oltre al sushi, il sashimi e alla tempura, da Nakai c’è molto di più: una cucina dal cuore giapponese con i battiti italiani che, con attenzione al dettaglio, è sempre più concentrata sul desiderio di accontentare e accogliere il cliente con eleganza e calore. Se ancora qualche dubbio aleggia nella propria mente, se non si è spinti dalla curiosità e dalla novità, se si pensa che la cucina italiana e quella giapponese non possano convivere nello stesso piatto, non bisogna fare altro che recarsi da Nakai per essere felicemente smentiti.

Attenzione, però, la dipendenza vi aspetterà dietro l’angolo!

Francesca Sirignani

 

PER INFORMAZIONI

NAKAI

Via di Santa Maria alle Fornaci, 14 – Roma

Tel. 06/5133215

Email: info@nakairoma.com

https://nakairoma.com/