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Più di 100.000 studenti dell’antica università di Cracovia cercano una via d’ uscita dalla noia delle lezioni per andandosene in giro per locali, pub, birrerie e discoteche, soprattutto d’inverno quando il termometro si mette sul segno “meno” e non risale per settimane. Questa costante presenza di studenti (e relativi professori) rende Cracovia  la vera capitale culturale della Polonia.

Le uscite serali di Cracovia, quindi, difficilmente annoiano e, particolare non trascurabile, richiedono un portafoglio anche piccolo perché i prezzi sono molto accessibili.

Cracovia non deluderà solo per i suoi divertimenti ma anche per il suo meraviglioso centro storico  che si snoda intorno alla piazza medievale più grande d’Europa. Dall’alto il Castello sorveglia la città, almeno da quando qui si incoronavano i sovrani polacchi. Nel centro città c’è anche un piccolo ma interessante museo con l’enigmatico e bellissimo dipinto della Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci.

Cuore pulsante della città è l’immensa Piazza del Mercato (Rynek Glowny), un quadrato di 200 metri di lato, simbolo di Cracovia. La piazza, ora come in passato, è il punto nevralgico della vita pubblica, culturale, commerciale con i suoi caffè, le gallerie, i banchi dei fiori, le carrozze trainate dai cavalli e gli spettacoli improvvisati di musicisti ed artisti di strada.

Al centro della piazza si erge imperioso l’antico Mercato dei tessuti (Sukiennice). Costruito nel XIII secolo come centro del commercio dei tessuti, distrutto da un incendio (1555), venne ricostruito in stile rinascimentale. Nel XIX secolo assunse l’attuale forma con i portali neogotici e i mascheroni decorativi. Esso è stato il centro degli affari per circa 700 anni, qui si incontravano i mercanti che giungevano in Polonia per barattare o comprare merci. Al piano terra, sotto caratteristiche volte, si susseguono i negozietti di souvenir e di artigianato locale (pizzi, ricami, scacchiere in legno e marmo, gioielli in argento ed ambra.

Se si passeggia per la piazza del mercato, sollevando gli occhi e aguzzando le orecchie, si partecipare ad uno dei momenti più sentiti della tradizione polacca: lo Hejnal, ovvero la “chiamata a raccolta”. Dalla torre più alta della basilica di Santa Maria (un tempo utilizzata come torre di guardia), un trombettiere esegue quattro volte, in direzione dei quattro punti cardinali, una melodia interrompendola bruscamente.

Era una notte del 1241 quando una sentinella, posta a guardia della città, suonò la tromba per avvisare i cracoviani dell’imminente invasione dei Tartari; il segnale di pericolo ben presto si spezzò a causa di una freccia che trafisse la gola della coraggiosa vedetta grazie alla quale la città riuscì a preparare le difese e a respingere l’attacco dei nemici.  Da allora, ad ogni ora ed in tutti i giorni dell’anno, l’episodio viene ricordato con un suono di tromba interrotto nel mezzo della stessa battuta e viene ritrasmesso ogni giorno alle 12 dalla radio nazionale polacca.

Questa è la città dell’amato Karol Wojtyla, Papa Giovanni Paolo II, che non ha mai dimenticato questi luoghi, in cui visse per 40 anni, che spesso ricordava con nostalgia.

Oggi Cracovia è anche molto apprezzata per la sua tradizione culinaria, vantando il maggior numero di prodotti tradizionali, DOP e IGP, con chef votati alla riscoperta di antiche tradizioni, reinterpretate in chiave moderna e originale.

Per chi ha tempo e vuole visitare i dintorni di Cracovia da non perdere è la visita alla miniera di sale di Wieliczka. La miniera si trova a 10 km a sud-est di Cracovia nella cittadina di Wieliczka ed è dal 1978 patrimonio mondiale dell’Unesco; è qualcosa di spettacolare, una città sotterranea scolpita nel sale, con chiese, sculture e km di percorsi.

Triste ma necessaria una visita al campo di concentramento nazista di Auschwitz e a Birkenau. Auschwitz è il più grande complesso mai costruito dal regime nazista ed è stato il luogo di una delle più grandi tragedie nella storia dell’umanità, dovrebbe esser visitato da ognuno di noi. Entrare ad Auschwitz fa una grande impressione ai turisti e dà un’idea concreta della dimensione dell’Olocausto, lo sterminio di 6 milioni di ebrei provenienti da tutta l’ Europa.

La Polonia  è veramente un Paese affascinante che vale proprio la pena visitare!

Francesca Sirignani