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Ritorna al Palazzo delle Esposizioni di Roma la mostra “World Press Photo 2020”dal 16 giugno al 2 agosto. La rassegna, inizialmente programmata per il 25 aprile e rinviata a causa dell’emergenza sanitaria, presenta le 139 foto finaliste del prestigioso concorso internazionale di fotogiornalismo che dal 1955 premia ogni anno i migliori fotografi professionisti.

L’esposizione è ideata dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam, promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con 10b Photography. La World Press Photo Foundation è un’istituzione internazionale indipendente per il fotogiornalismo senza fini di lucro. World Press Photo gode del sostegno della Lotteria olandese.

10b Photography, partner della fondazione World Press Photo, è un centro polifunzionale interamente dedicato alla cultura fotografica. Si propone, infatti, di mettere a disposizione del territorio l’esperienza e le relazioni costruite nel tempo, con l’obiettivo di portare a Roma e in altre città italiane il meglio della produzione fotografica internazionale, tra cui il più grande e prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale.

I nomi dei vincitori dell’edizione 2020 sono stati annunciati lo scorso 16 aprile attraverso i social network; la pandemia non ha reso possibile la consueta cerimonia di premiazione che si tiene ogni anno ad Amsterdam e che inaugura il World Press Photo Festival. Per questa 63° edizione, la giuria formata da esperti internazionali ha esaminato i lavori di 4.282 fotografi, provenienti da 125 paesi per un totale di 73.996 immagini. Sono arrivati in finale 44 fotografi, provenienti da 24 Paesi.

Yasuyoshi Chiba è risultato il vincitore della foto dell’anno con Straight Voice. Lo scatto ritrae un giovane che, illuminato dai telefoni cellulari dei suoi compagni, recita poesie nel corso di una manifestazione di protesta che reclama un governo democratico per il Sudan, durante un blackout a Khartum, il 19 giugno 2019.
Ha spiegato il presidente della giuria Lekgetho Makola: “Soprattutto in un tempo in cui c’è molta violenza e molti conflitti, è importante un’immagine che possa ispirare le persone. In questa foto vediamo questo giovane che non sta sparando, non lancia sassi, ma recita una poesia. Esprime un senso profondo di speranza”.
Ad aggiudicarsi il premio “World Press Photo Story of the Year” è stato Romain Laurendeau con Kho, The Genesis of Revolt. Kho, nel colloquiale arabo nordafricano, significa fratello. Il reportage racconta il profondo disagio della gioventù algerina che, sfidando le autorità, ha spinto il resto della popolazione a unirsi alla loro azione, dando vita al più grande movimento di protesta dell’Algeria degli ultimi decenni. Tra i finalisti anche sei italiani: Fabio Bucciarelli, Luca Locatelli, Alessio Mamo (classificatosi secondo nella categoria “General News, foto singola”), Nicolò Filippo Rosso, Lorenzo Tugnoli e Daniele Volpe.

In mostra, per la prima volta, anche una selezione delle foto iconiche che hanno vinto il premio come Foto dell’Anno dal 1955 ad oggi. Oltre alle foto, verrà presentata per il secondo anno anche una sezione dedicata al Digital Storytelling con una serie di video che raccontano gli eventi cruciali del nostro tempo.

La mostra “World Press Photo 2020” si conferma come l’appuntamento che dimostra e restituisce al mondo intero la enorme capacità documentale e narrativa delle immagini, rivelandone il fondamentale ruolo di testimonianza storica del nostro tempo.

Quest’anno l’esposizione, per favorire una maggior fruizione da parte del pubblico, durerà due settimane in più rispetto ai canonici 30 giorni delle passate edizioni.

Attraverso questa mostra fotografica si riesce a cogliere qualcosa che altrimenti sarebbe stato invisibile.
I vari scatti fotografici compiono una rivelazione in quanto non è un singolo soggetto a renderli unici ma l’insieme di più elementi. Il fotografo, del resto, è come un poeta che vede dentro la vita delle persone, degli oggetti e della natura sapendo regalare forti emozioni.

Francesca Sirignani

PER INFORMAZIONI:

WORLD PRESS PHOTO 2020

Sede: Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194 – 00184 Roma

Periodo: 16 giugno – 2 agosto 2020

Orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso.
L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura ed esclusivamente previa prenotazione obbligatoria gratuita e acquisto del biglietto on line.

Informazioni e prenotazioni: singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 06 39967500;

Biglietto: Intero € 12.50; Ridotto € 10,00; valido anche per visitare la mostra Jim Dine

Sito internet: https://www.palazzoesposizioni.it