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La primavera non smette mai d’incantare soprattutto sul lago di Como: un territorio incantevole e di raro splendore, circondato dall’intensa colorazione dell’acqua, dal paesaggio verdeggiante e da pittoresche località di indubbio fascino.

Occorre immergersi nella bellezza per vivere bene, per vivere meglio, a maggior ragione in periodi di grande stress psico – fisico. Quale decisione migliore, quindi, se non quella di vivere un soggiorno  presso l’Hilton Lake Como? Si può scegliere un soggiorno romantico o ci si può rigenerare nella sua moderna spa o in alternativa  gustare i piatti dello Chef Alessandro Ramella.

La sua cucina, infatti, si presenta eclettica, tradizionale e innovativa allo stesso tempo: grazie alle varie esperienze lavorative maturate negli anni, lo chef ha avuto la fortuna di arricchire il suo backgruound di tante esperienze diverse tra loro e ciò gli ha permesso di allargare i suoi orizzonti.

“Attraverso i miei piatti desidero trasmettere l’amore di un ricordo indelebile, vissuto”, ci spiega lo Chef. “Il mio intento è quello di suscitare delle emozioni in ogni cliente mentre assapora un mio piatto. Ciò che desidero è regalare un’esperienza sensoriale che sia in grado di appagare le aspettative. Il mio territorio, come del resto tutta l’Italia, è ricco di prelibatezze quindi non è semplice sceglierne una sola. Un piatto che amo sin da piccolo sono gli gnocchi di patate, li amo per la loro versatilità perché si possono condire in mille modi. Questo piatto, inoltre, risveglia in me ricordi d’infanzia e sapori antichi. Mi torna ancora alla memoria quando il fine settimana io e mio padre ci alzavamo di buon mattino per andare a raccogliere i funghi nel bosco e una volta arrivati a casa per l’ora di pranzo era tradizione fare un bel piatto di gnocchi con i funghi. Questo ricordo mi ha spinto a proporre nel nuovo menù di terrazza 241 degli gnocchi di patate viola, bieta con crema di porcini macchiata al caffè e finferli proprio per rimanere saldo alla tradizione, un classico in chiave moderna”.

La tradizione per lo Chef rappresenta, però, un caposaldo su cui costruire ogni piatto ma allo stesso tempo ritiene che la cucina sia un divenire e non sia qualcosa di statico quindi bisogna sempre essere aperti alla modernità e al mondo globale in cui viviamo oggi. Ciò gli permette di usare ingredienti di cui qualche anno fa non si conosceva nemmeno l’esistenza o provare tecniche di cottura moderne.

Negli ultimi anni le tecniche di cottura si sono moltiplicate, spiega lo Chef Alessandro, ma per poter sperimentare nuove tecniche e provare le ultime tendenze bisogna conoscere i metodi più tradizionali che sono alla base della sua cucina. Ama particolarmente la cottura a bassa temperatura poiché non altera il vero sapore degli alimenti. Non a caso, nel nuovo menù di Terrazza 241, il rooftop dell’Hotel Hilton Lake Como, lo Chef ha inserito un classico stinco d’agnello che viene cotto a 65 gradi per 12 ore in modo tale da conservare tutti i succhi della carne e far arrivare al cliente un’esplosione di sapori. In tutti i casi, alla base di qualunque metodo di cottura deve esserci il rispetto della materia prima.

Il lavoro di squadra è tutto per me, una brigata di cucina è un po’ come un’orchestra, tutti devono essere sincronizzati tra loro, devono seguire lo stesso tempo e il mio lavoro consiste proprio nel coordinare tutti i miei ragazzi, un po’ come un direttore d’orchestra. Ogni persona della brigata è diversa l’una dall’altra, ognuno con il suo bagaglio di esperienze, le sue aspettative, i suoi sogni e da chef devo conoscere tutti i miei ragazzi per poterli farli crescere ognuno con i propri tempi e farli lavorare bene in gruppo”. Con queste parole profonde, lo chef esalta il lavoro di squadra, la collaborazione, lo spirito di sacrificio. Fa inoltre riferimento al suo maestro Gualtiero Marchesi che affermava «la cucina di per sé è scienza. Sta al cuoco farla diventare arte”.

Ramella ha avuto, infatti, la fortuna di iniziare la carriera con il grande Gualtiero Marchesi con il quale ha appreso le basi della cucina sui cui oggi costruisce i suoi piatti: “non sarò mai abbastanza grato a lui e a tutta la sua brigata per le preziose lezioni che mi hanno impartito. Poi la mia carriera è proseguita in diversi ristoranti stellati, come ad esempio il ristorante Castagni di Vigevano e il Magnolia a Cesenatico. In ogni ristorante, in cui sono stato, ho appreso moltissimo grazie alla fortuna di aver avuto grandi maestri”.

Mentre lo chef descrive con maestria il nuovo menù, si evince dalle sue parole che si  rispecchia in molti piatti da lui cucinati. In particolare, se si dovesse identificare in uno di questi, sarebbe un brasato al barolo: tenero dentro ma cosparso di una salsa con molto carattere. Caratteristiche della sua personalità che gli  hanno permesso di diventare ciò che oggi rappresenta.

Non bisogna dimenticare che  la Terrazza 241, dove si trova il bar panoramico con vista sul lago, offre anche cocktail a bordo piscina e spuntini leggeri di giorno, cene di lusso e DJ set dal vivo di notte.

Ospitalità, benessere e qualità della vita si incontrano all’Hilton Lake Como, per dare un nuovo significato al tempo libero. Per chi cerca nella vacanza non solo il riposo e lo svago ma anche l’occasione per rigenerarsi e riscoprire i propri sensi, con la ricerca di un rinnovato equilibrio tra piaceri ed emozioni.

Francesca Sirignani

PER INFORMAZIONI:

Hilton Lake Como

Via Borgo Vico, n.241 – 22100 Como

Tel. 031/338 2611

www.hilton.com/en/hotels/mxpcohi-hilton-lake-como