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Difficilmente chi ama la natura e gli animali riuscirà a visitare un Paese migliore della Tanzania. Quando pensiamo all’Africa infatti non possiamo fare a meno di riflettere sulle infinite savane dove convivono alcuni tra gli animali più impressionanti e meravigliosi del Pianeta: dai leoni che rincorrono le gazzelle, agli ippopotami circondati da zebre, gnu, bufali e giraffe.

La Tanzania è il Paese che racchiude tutto quello che  viene in mente sull’Africa ed è senza dubbio uno dei Paesi al mondo con il più elevato tasso di biodiversità circondati da paesaggi mozzafiato.

Grazie ad una discreta lungimiranza delle autorità, la Tanzania è il Paese che meglio ha saputo conservare il suo territorio dalla devastazione e dalla speculazione proteggendo i parchi tra i più grandi al mondo. Il suo territorio è caratterizzato soprattutto dalla presenza del monte Kilimangiaro, che è il più alto di tutta l’Africa; nonché del lago più vasto di tutto il continente africano, che è il Lago Vittoria.

Il paesaggio della Tanzania è strettamente legato alle persone che ci hanno vissuto per migliaia di anni, oltre 120 tribù diverse, quindi imparerai tutto sul rapporto uomo-natura del Paese.

Dire Tanzania significa, anche, pensare ai grandi esploratori inglesi alla ricerca delle sorgenti del Nilo, che si incontravano sulle sponde del lago Tanganika a metà dell’Ottocento. Basta citare Henry Stanley o il missionario David Livingstone, e tornano alla mente gli scenari selvaggi e misteriosi di questa splendida terra, da sempre contornata di un alone di mistero e senso dell’ignoto.

Nel Serengeti National Park ogni anno, circa 1,5 milioni di gnu migrano alla ricerca di nuovi pascoli e di acqua. Il periodo migliore per assistervi va da dicembre a maggio per l’area meridionale, mentre da giugno a ottobre é meglio la zona del Western Corridor e del nord.

A Stone Town (Zanzibar), in febbraio, il Sauti za Busara Swahili Music and Cultural Festival è un festival di musica swahili che attrae musicisti da tutta la regione. Il Bagamoyo Arts Festival, in ottobre a Bagamoyo, presenta danze tradizionali, concerti di musica, momenti acrobatici e workshop d’arte. L’appuntamento culturale più importante è, però, il Festival of the Dhow Countries, che attira (in giugno-luglio) a Zanzibar culture dall’Africa e dall’Oceano indiano in una rassegna di film e arti.

Molto diffusi in Tanzania sono, anche, i piatti a base di carne o pesce cotti ai ferri o alla brace, solitamente accompagnati da riso, patate o matoke (una specie di banana bollita). Altro contorno tipico è l’ugali , una polenta di mais che viene servita con diverse salse. Sulla costa e nelle isole vengono preparati dei piatti swahili a base di pesce con cocco e spezie. Sulle isole, crostacei e aragoste, sono immancabili nei menù.

Nei ristoranti e nei lodge, la cucina è internazionale di influenza britannica, qualche volta italiana. Ottime le carni e la selvaggina, lo struzzo e le antilopi.

D’altra parte in questo Paese è possibile sia fare una vacanza di mare rilassante che avventurosa, prendendo parte ai safari nelle numerose aree protette presenti su tutto il territorio.

Domenico Tappero Merlo