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A due passi da Fontana di Trevi e da Via Condotti, in quella che fu la casa di Gaetano Donizetti durante il suo soggiorno romano, l’Hotel Maalot Roma sorprende piacevolmente l’ospite con la sua atmosfera familiare e raffinata al tempo stesso.

Lo storico palazzo, infatti, è stato restaurato e trasformato in “boutique hotel” mantenendo quasi del tutto gli ambienti originali che offrono così la sensazione di vivere in un luogo intimo e confortevole. La hall, con i suoi divani ricoperti di morbidi e colorati velluti e i suoi tappeti floreali, dona subito la sensazione di sentirsi come a casa propria anche se i quadri, appesi numerosi alle pareti, attirano gli sguardi curiosi di cogliere la loro eccentrica creatività. Infatti quasi tutte le tele sono opera dell’artista  Stanley Gonczansky che, con estro, fonde personaggi in costumi d’epoca con oggetti moderni creando stravaganti composizioni.

La reception è quanto mai accogliente nella sua diversità situata come è in un salottino con caminetto e scrivania d’epoca, niente freddi casellari e schede di plastica ma chiavi di ottone dorato per aprire le porte delle camere e libri di Arte e Storia negli scaffali.

Lo stile British domina ai piani superiori dove sono situate le 30 camere di cui dispone l’hotel. Nei corridoi, pannelli verde scuro incorniciati da bianche cornici accompagnano alle stanze, tutte diverse una dall’altra, tappezzate con tessuti Jover e arredate con mobili originali come quelli che celano minibar e cassetti polifunzionali. Il marmo Arabescato Corchia, bianco con nere venature, rende ancora più elegante le ampie stanze da bagno e la lussuosa biancheria. Anche il tema del “cappello” , presente in tutti i quadri appesi alle pareti delle stanze, aggiunge un altro tocco di sofisticata eleganza all’insieme.

Attenzione particolare per l’illuminazione che immerge gli ospiti nello spazio facendogli vivere un’esperienza e mette il giusto accento su forme e colori. Di colore ce n’è molto, una palette ampia e vibrante che vede il verde inglese nella boiserie della veranda, l’azzurro pavone di uno dei lunghi sofà che gira in sala a contrasto con quello rosso contro la parete marrone dove tra le modanature trova spazio, quasi a stupire, il divertissement della quadreria con i dipinti disposti fittamente fino al soffitto quasi citando proprio quello che era via delle Muratte, la via degli artisti con botteghe e atelier.

Protagonista è un lampadario a bracci sontuoso e scenografico, quasi due metri di diametro e altrettanti d’altezza. Lo spazio si articola su più livelli con il cocktail bar che si staglia in secondo piano incorniciato dietro due archi che danno sullo stesso salone lasciando intravedere l’effetto scenico della bottigliera retroilluminata, il rosso magenta alla parete, il bancone ottone ed ebano, le insolite sedute in vimini, gli specchi che aggiungono riflessi dorati alla luce. Uno spazio intimo e un po’ complice.

Il ristorante Don Pasquale, che prende il nome dalla celebre opera lirica di Gaetano Donizetti, è un’altra piacevole sorpresa per l’ospite che può  gustare le specialità dello chef Domenico Boschi in una atmosfera di raffinata eleganza e di intimità che favorisce la prestazione di un eccellente servizio da parte del personale.

Oggi, attraverso una meticolosa selezione di piccoli produttori, lo chef Domenico Boschi e il Sous Chef Fabio Nizi mettono in tavola sapori mediterranei e tradizionali rivisitati con tecnica e passione.

Tutti gli ambienti sono destinati a spazi d’ospitalità e convivialità. Circa 60 coperti tra tavoli di sapore rétro in maioliche portoghesi con disegni di antichi pizzi e trine, e poltroncine di bambù verniciate di nero.

Dovunque si può bere un caffè, fare colazione, fermarsi a pranzo o sorseggiare un tè nel pomeriggio, prendere un aperitivo, tirare fino a cena o sorseggiare un cocktail dopo. L’atmosfera è senza troppi pensieri, chic informale e con una certa aria cosmopolita ed eccentrica tipica dei posti dove passano viaggiatori da tutto il mondo.

Ci sono piatti della tradizione, c’è il comfort food di una cucina immediata ma ci sono anche lievi digressioni di creatività sempre sostenute da una tecnica sicura e da una leggerezza divertita, tipica del bistrot dove arrivare a tutte le ore.

Un “all day dining” (già dalla prima colazione e cena fino a mezzanotte) anche solo per un piatto o una sequenza di sfizi. Si può cominciare una serata magari seduti nella cocktail room con una  collezione di rum e dove la drink list accompagna il cliente anche per tutta la cena o seguendolo al tavolo dove il drink può essere  personalizzato.

L’ambiente, la mise en place, per quanto elegante e curata nei dettagli non segue schemi da ristorante d’hotel 5 stelle. In tavola, per esempio, molte delle pietanze arrivano su padellini e tegamini d’acciaio e manici in ottone vecchio stile. Così come tra gli antipasti, ci sono plateau da condividere con un’atmosfera molto conviviale scegliendo in abbinamento  vini e champagne magistralmente consigliati dal Food & Beverage Manager Marco Pacenza.

Il bar Maalot Hotel Roma sta divenendo sempre più un punto di riferimento anche per i cittadini romani che amano fare una sosta per un caffè o un aperitivo per poi continuare nello shopping e passeggiare nelle strade del centro.

Le chiavi dorate non aprono solo le camere del  Maalot Hotel ma anche l’animo degli ospiti dove, dopo il soggiorno in ambienti che emanano una così confortevole accoglienza e un intimo relax,  sarà custodito, come un “elisir d’amore”, un bellissimo ricordo.

 

MARIA TERESA MATTOGNO

 

PER INFORMAZIONI:

Ristorante Don Pasquale

Presso Hotel Maalot

Via delle Muratte, 78, 00187 Roma

Tel. 06/878087

Email: mail@hotelmaalot.com

reservations@hotelmaalot.com

https://hotelmaalot.com/en/don-pasquale-restaurant-rome/