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Arroccata sulla cima di una gigantesca rupe di tufo, Orvieto, da secoli, attrae visitatori da tutto il mondo alla ricerca di un viaggio nel tempo tra arte e storia.

Orvieto, una delle città più antiche di Italia, deve le sue origini alla civiltà etrusca: i primi insediamenti risalgono al IX° secolo a.C. e si localizzarono all’interno delle grotte tufacee ricavate nel massiccio su cui sorge attualmente la cittadina umbra.

Simbolo della città e capolavoro dell’arte gotica italiana, il Duomo cittadino è molto più che una chiesa. Il suo Sacro Corporale ospita moltissime opere d’arte e la sua armonia è incredibile se si pensa che – qui – hanno lavorato per oltre tre secoli più di venti artisti.

Iniziato nel 1290 per offrire al Corporale del Miracolo di Bolsena un posto dove essere venerato, il Duomo fu costruito fino alla seconda metà del Millecinquecento. Arnolfo di Cambio, Lorenzo Maitani e Andrea Orcagna si alternarono e l’effetto è straordinario: i bassorilievi con Storie del Vecchio e Nuovo Testamento e del Giudizio Finale, il fronte impreziosito dai mosaici e dal rosone di Andrea Orcagna, le cappelle. Veri capolavori d’arte religiosa.

Sebbene la fama di Orvieto sia profondamente intrecciata con quella del suo magnificente duomo, la città offre altri spunti e itinerari storico-artistici, proprio in virtù delle sue antiche origini.

Questa splendida città non è bella solo in superficie: nella sua rupe si nasconde un complesso labirinto scavato nel corso di 2500 anni e composto da oltre 1200 grotte, cunicoli, pozzi e cisterne, venute alla luce per caso dopo una frana. Oggi, grazie al progetto di Orvieto Underground, quel labirinto può essere visitato.

Capolavoro dell’ingegneria costruito nel 1527 per volere di papa Clemente VII da Giuliano da Sangallo il Giovane, anche il pozzo di San Patrizio merita una visita.

Il suo obiettivo era di assicurare ad Orvieto la disponibilità d’acqua per tutto l’anno e in effetti, questo pozzo scavato nel tufo, raggiunge l’acqua nascosta sotto la rupe su cui il borgo è costruito. Profondo 62 metri e con 72 finestre, si caratterizza per le due scale elicoidali gemelle: una per la discesa, una per la risalita. Grazie ad esse, e grazie alla possibilità di far scendere nel pozzo i muli da soma, le operazioni di carico dell’acqua erano molto più semplici. Oggi, il pozzo di San Patrizio può essere visitato. Basta aver voglia di scegliere e poi di risalire, i suoi 258 gradini.

Non va dimenticato che Orvieto è anche una meta ideale per i cicloturisti e per gli appassionati di mountain bike. Per chi ama gli itinerari nella natura, in particolare, ai piedi della Rupe, tra Ciconia, Morrano e Osarella, si snoda un bellissimo percorso di 48 chilometri e ben 1600 metri di dislivello tra salite molto dure, discese tecniche e paesaggi spettacolari.  Impossibile non sorprendersi.

Orvieto, da sempre,  è avvolta da un fascino suggestivo che non conosce lo scorrere incessante del tempo ed  è, sicuramente, una meta da segnare in agenda.

 

Elisabetta Sirignani