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Salvador De Bahia  è, sicuramente, una delle mete più note e ricche di fascino del Brasile.

Nella città alta, che si identifica con il quartiere denominato Pelourinho, da qualche anno recuperato alla malavita e dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’ umanità, ci sono una gran quantità di chiese per lo più del XVII e XVIII secolo; tra le più note la Chiesa do Carmo e la Cattedrale e Chiesa di Sao Francisco (San Francesco), ricchissima di decorazioni in oro; uno dei più bei esempi di barocco portoghese al mondo. Nei pressi del Palazzo Rio Branco si trova lo storico ascensore Lacerda con il quale in un istante si scende nella città bassa.

A pochi passi dall’uscita dell’ascensore si raggiunge il Mercado Modelo, una caratteristica costruzione, solitamente presa d’assalto dai turisti, dove si trovano innumerevoli botteghe che espongono artigianato locale di vario tipo: oggetti in cuoio, ceramiche, pizzi, statue intagliate in legno.

Salvador De Bahia è, soprattutto, musica. La città è la vera capitale brasiliana della musica, non solo perché a Bahia nacque il samba ma anche perché la tradizione e la modernità della musica brasiliana hanno qui il loro principale punto di riferimento sia per la mole della sua produzione che per la creazione di ritmi e fusioni musicali dall’origine più disparata. A Bahia si sono fuse le armonie musicali dell’Africa con i ritmi più propriamente brasiliani.

Salvador è da sempre il cuore della cultura afro-brasiliana  soprattutto per l’arte marziale della capoeira. Spesso scambiata per una danza, visto che è accompagnata da musica e prevede una grande armonia dei movimenti. In effetti non dovrebbe stupirci considerando che secondo gli studiosi nacque come un modo per gli schiavi di allenarsi a combattere fingendo di ballare. Con la liberazione degli schiavi, la capoeira venne presto associata alla delinquenza di strada, al punto da venire proibita nel 1892 e riabilitata solo negli anni Trenta, quando si poté aprire la prima accademia.

Proprio da Salvador provengono tutti i più grandi maestri, che hanno reso la capoeira una disciplina conosciuta e praticata in tutto il mondo. In generale, per assistere ad una lezione di capoeira il modo migliore è quello di contattare direttamente le scuole per conoscere i giorni e gli orari. In alternativa, ci sono numerosi gruppi che regolarmente si esibiscono in città e che ogni sera fanno uno spettacolo.

A Salvador De Bahia ogni gesto della vita quotidiana è intriso di cultura africana, a cominciare dal cibo. Gli schiavi portarono con sé le loro abitudini culinarie e modificarono le ricette portoghesi aggiungendovi erbe e spezie africane, per esempio la malagueta (una salsa piccante a base di peperoncino) e il dendê (olio di palma). Andando in giro, si incontrano baianas, donne brasiliane vestite col tradizionale abito bianco che vendono prodotti tipici ai turisti o si fanno pagare per essere fotografate.

Di questa terra non dimenticherò mai le musiche, le danze e i sorrisi dei bambini che incontravi in ogni angolo della strada. Ovunque si trova gente intenta a ballare e a cantare: per strada, sugli autobus, al lavoro. C’è solo la voglia di cercare nel ballo e nella musica un momento di gioia che faccia dimenticare le privazioni quotidiane, le rate da pagare, l’affitto che non aspetta e, perché no, anche l’occasione giusta per innamorarsi.

Inoltre da ogni parte della città si nota il mescolarsi omogeneo di svariati colori. Gli stessi colori accesi che poi si ritrovano nell’artigianato locale e nei quadri, nella varietà di frutta, negli abiti, negli accessori e nella bellezza dei suoi paesaggi.

 

Francesca Sirignani